Introduzione
Il sonno, fondamentale per il nostro benessere, è un sistema complesso e strettamente legato ai processi psicofisiologici.
Il sonno assolve importanti funzioni di ripristino e recupero ed è organizzato in fasi, ciascuna con caratteristiche proprie.
Esplorare le dinamiche mentali che si manifestano durante le ore notturne offre un'interessante apertura sulla comprensione delle relazioni tra salute mentale e qualità del sonno.
Il Sonno: una finestra sul mondo onirico
L’attività mentale del sonno rivela quanto il pensiero sia un fiume inarrestabile e che tutto ciò che pensiamo durante il giorno, lo rimescoliamo durante la notte.
Il cervello è l’organo che mostra i cambiamenti più evidenti durante il sonno rispetto alla veglia, in particolare la corteccia cerebrale, la cui attività elettrica subisce delle consistenti e caratteristiche variazioni.
Queste variazioni rispecchiano l'alternarsi delle diverse fasi del sonno, in ognuna delle quali si susseguono modificazioni uniche.
Nel sonno non-REM, il sogno ha minori contenuti visuo-percettivi e maggiori contenuti di pensiero, maggiore staticità, cambiamenti di scenario meno frequenti, maggiori riferimenti all’attività quotidiana, tutto con minore coinvolgimento emotivo.
Il sogno vero, come sappiamo, è invece più bizzarro, vivido e provoca un alto coinvolgimento emotivo. Queste caratteristiche possiamo trovarle nei sogni esperiti durante il sonno REM.
I sogni sembrano assolvere diverse funzioni:
Elaborare informazioni
Creare connessioni
Trovare nuove soluzioni
Sedimentare gli apprendimenti e le memorie
Le alterazioni del Sonno come espressione di Disturbi Psicologici
Essendo il sonno fondamentale per il cervello come visto fin'ora, la presenza di alterazioni del sonno potrebbe influire negativamente sulla salute mentale.
Allo stesso tempo, le medesime alterazioni potrebbero essere sintomi di malessere psicologico.
Da un lato la privazione del sonno porta a logorio cerebrale, che provoca sonnolenza come tentativo fallace di recupero, causa affaticamento, intorpidimento, allucinazioni. Dall'altro l'ansia, le severe alterazioni dell'umore e lo stress cronico sono fattori noti per influenzare negativamente il ciclo del sonno.
Approfondire queste correlazioni può rivelare nuove opportunità di intervento terapeutico.
Cause psicologiche dei Disturbi del Sonno
Le cause dei disturbi del sonno possono essere molteplici, spesso complesse e articolate. I fattori psicologici svolgono un ruolo significativo.
Stress e sonno disturbato: l'accumulo di tensioni durante il giorno può manifestarsi sotto forma di difficoltà nel rilassamento notturno, contribuendo a un ciclo di insonnia che, a sua volta, alimenta lo stress psicologico.
Depressione: la disregolazione del sistema serotoninergico incide significativamente sulla qualità del sonno.
Cattive abitudini: orari irregolari, cattive abitudini alimentari, abuso di dispositivi elettronici sono fattori che possono concorrere ad incidere in modo negativo sul sonno.
Ansia: l'ipervigilanza o la presenza di pensieri ossessivi possono inficiare notevolmente la capacità di rilassarsi e di potersi abbandonare al sonno.
Strategie per il miglioramento del Sonno
Il professionista della salute mentale può proporre diverse strategie per migliorare la qualità del sonno. Alcuni esempi potrebbero essere: tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione, rilassamento muscolare progressivo.
E' di norma necessario affiancare a queste tecniche un supporto terapeutico, per affrontare le radici delle alterazioni.
A volte può essere utile affiancare anche un intervento farmacologico sotto sorveglianza di uno psichiatra per far fronte alle alterazioni neurobiochimiche.
Conclusioni
Esplorare le connessioni tra psicologia e disturbi del sonno offre una prospettiva ampia e articolata sulle interazioni tra sonno e salute mentale.
L'integrazione di approcci psicologici nel trattamento delle problematiche del sonno non solo apre nuovi orizzonti terapeutici ma contribuisce anche ad una comprensione più profonda della mente.
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